In un contesto mondiale in rapida evoluzione, i cambiamenti tecnologici, in particolare la digitalizzazione della società e dell’economia, ed il passaggio a una economia verde a zero emissioni, rappresentano una sfida per tutti i lavoratori.
Risulta di fondamentale importanza che ogni persona abbia la possibilità di disporre di un’istruzione e di una formazione adeguate al fine di sviluppare le competenze di cui dispone (miglioramento delle competenze esistenti) e di riqualificarsi (formazione volta all’acquisizione di nuove competenze).
New Skills Agenda: strategia e obiettivi.
Con questa premessa, il 10 giugno 2016 fu pubblicata la New Skills Agenda che incorpora e supera le Strategie di Lisbona del 2000, ponendosi come obiettivo principale quello di dotare gli europei delle competenze richieste per accrescere l’occupabilità della forza lavoro e per poter rispondere alle richieste del mercato del lavoro, in continuo cambiamento. L’agenda partiva dall’evidente differenza tra i vari Paesi europei e all’interno dei Paesi stessi: c’è una carenza di competenze base, digitali, trasversali e imprenditoriali che è necessario colmare al più presto.
L’esigenza iniziale era quella di capire quali fossero le competenze mancanti nelle varie aree, in modo tale da avviare politiche territoriali mirate a colmare le lacune e lenire le disuguaglianze. Infatti tematiche quali istruzione, formazione, occupazione, gioventù, migrazione, sono di livello nazionale ed europeo ma vanno affrontate a livello locale e regionale.
L’ Agenda pone inequivocabilmente al centro dell’attenzione le competenze delle persone definendo un quadro strategico in cui tutte le iniziative si fondano su questo investimento primario: investimento nelle persone. In questa logica le competenze e l’apprendimento permanente diventano il propulsore indispensabile per la crescita, ponendosi nelle condizioni di far diventare realtà il primo pilastro dei diritti sociali europei, dedicato all’istruzione, alla formazione ed all’apprendimento permanente.
Secondo il programma dell’Agenda, tutti i cittadini europei dovrebbero avere accesso a programmi di apprendimento innovativi ed inclusivi. L’istruzione in giovane età rimane fondamentale ma costituisce solo la prima tappa di un percorso di vita ricco di apprendimento, che parte dall’educazione e cura della prima infanzia, fino all’apprendimento degli adulti. L’ambizioso progetto dell’Agenda, dunque, mira a garantire la ripresa dall’impatto socio-economico della pandemia di COVID-19, affrontando temi di assoluta rilevanza sociale, al fine di:
- Rafforzare la competitività sostenibile: le competenze e l’apprendimento permanente sono un fattore fondamentale per la competitività delle imprese, in particolare le piccole e medie imprese; dotare le persone delle giuste competenze permette loro di prevenire gli squilibri tra domanda e offerta nel mercato del lavoro e getta le basi per la ricerca e sviluppo (R&S) e per l’innovazione aziendale.
- Garantire l’equità sociale: l’accesso alle opportunità di riqualificazione e di sviluppo delle competenze è fondamentale per i milioni di lavoratori che si sono ritrovati in regimi di riduzione dell’orario lavorativo o in stato di disoccupazione, indipendentemente dal loro attuale livello di competenze o ambito di specializzazione. La ripresa dell’Europa sarà un successo solo se sarà coesiva e non lascerà indietro nessuno. Disponendo delle giuste competenze è più facile mantenere il posto di lavoro e gestire le transizioni professionali. A tal fine è necessario garantire parità di accesso a nuove opportunità di sviluppo delle competenze a tutti nell’UE. Analogamente, dovrebbero essere inclusi tutti i territori, dalle grandi città alle zone rurali, costiere o remote di tutta l’UE.
- Costruire la nostra resilienza: negli ultimi mesi varie professioni sono state sottoposte a una forte pressione. Disporre di un numero sufficiente di lavoratori qualificati in tali settori strategici è fondamentale per garantire ai cittadini un accesso efficace ai servizi di base in ambito sanitario, sociale o dell’istruzione nei periodi di crisi. A livello individuale, migliorare la resilienza attraverso le competenze significa essere meno dipendenti dalle condizioni del mercato e più capaci di muoversi attraverso le transizioni professionali e della vita. La pandemia di COVID-19 ha anche evidenziato la necessità di essere pronti, sotto il profilo digitale, per dare continuità alle attività didattiche ed economiche.
Perché parlarne adesso.
Secondo Eurostat, in Italia la percentuale di adulti senza un titolo di istruzione secondaria di secondo grado è elevata e la partecipazione all’apprendimento degli adulti è bassa. Nel 2018, il 38,3 % degli adulti italiani fra i 25 e i 64 anni possedeva al massimo un titolo di istruzione secondaria di primo grado, rispetto alla media UE del 21,9 %, e solo l’8,1 % degli adulti fra i 25 e i 64 anni ha seguito un percorso formativo nelle 4 settimane precedenti alla rilevazione, rispetto alla media UE dell’11,1 %. Il basso tasso di partecipazione degli adulti scarsamente qualificati alla formazione (2 %) è preoccupante, data la mancata corrispondenza tra il numero di posti di lavoro che richiedono basse qualifiche (2,5 milioni nel 2017) e il numero di adulti scarsamente qualificati (oltre 12 milioni).
L’importanza dell’istruzione e della formazione professionale (VET – Vocational and Educational Training in inglese) è ancora sottovalutata, mentre sarebbe la soluzione al problema. Soprattutto considerando che la forza lavoro europea è destinata ad invecchiare con l’aumento di lavoratori over 55 e ad essere sempre più qualificata. Ne consegue che la richiesta di lavoro futura sarà più una domanda di sostituzione che di espansione.
Qual è il ruolo di AFORISMA oggi.
AFORISMA è accreditata dalla Regione Puglia come ente erogatore di formazione professionale. La formazione professionale, infatti, è di competenza regionale ed è co-finanziata dal Fondo Sociale Europeo, ma ha pari dignità didattica dei percorsi scolastici statali. AFORISMA condivide appieno gli obiettivi della New Skills Agenda e li fa suoi proponendo percorsi formativi di inserimento al lavoro per i giovani in obbligo scolastico e NEET (partecipando alle politiche attive di Garanzia Giovani), e di ri-qualificazione professionale per disoccupati e cassa-integrati.
Consideriamo infatti la formazione professionale avere un’importanza strategica nel mondo produttivo perché attraverso di essa, da una parte, rispondiamo alle esigenze delle aziende; dall’altra rispondiamo alle richieste dei giovani di acquisire competenze per entrare nel mondo del lavoro e dei lavoratori di aggiornare le proprie conoscenze in base ai cambiamenti del mercato.