Dopo anni di studi universitari e dopo aver raggiunto l’agognata laurea tutto ciò che desideri è… IL LAVORO!!!! Ma è proprio a questo punto che ti ritrovi a fare i conti con la triste verità: la ricerca del lavoro è un cammino faticoso e lungo e il più delle volte non produce risultati.
La crisi, l’alto tasso di disoccupazione, la mancanza di esperienza, sono certamente elementi che incidono negativamente sulla possibilità di un neo laureato di affermarsi e raggiungere l’autonomia ma la verità è che continui a chiederti: “cosa sono in grado realmente di fare?”
Quali sono le capacità in termini di conoscenze (sapere), di attività concrete che sei in grado di svolgere (saper fare) e di caratteristiche personali (saper essere) su cui contare per essere una persona competitiva e competente?Detto in altri termini, è necessario porsi alcune domande: “Cosa voglio essere da grande”? “Su quali capacità posso contare?” “Quali potenzialità è importante far emergere?”. Per destreggiarti nel movimentato mare delle presunte aspirazioni occorre una bussola e la parola chiave che può aiutare la “navigazione” è orientamento.
Il termine deriva dal latino oriens (dal verbo oriri = sorgere); se ne deduce che fare orientamento significhi “far sorgere” la persona. In che senso? Si tratta di far “nascere”, far emergere nell’individuo una nuova consapevolezza di sé, in merito alle proprie conoscenze, abilità e capacità, in un’ottica di empowerment, di crescita personale e professionale.
In questo bilancio (delle competenze) la persona è valutata nella sua complessità, considerando il tipo di background accademico e formativo, la conoscenza o meno delle lingue, dei sistemi informatici, gli interessi e gli hobbies e le competenze trasversali (o soft skills), che consistono nella capacità di:
- Diagnosticare (le caratteristiche di un ambiente e di un compito; la situazione, il problema; presupposto della progettazione).
- Relazionarsi con gli altri e con l’ambiente per rispondere al compito: competenza sociale (stili di comportamento); abilità espressive e cognitive; competenza comunicativa.
- Affrontare la situazione, il compito, sia a livello affettivo che pratico (costruzione di strategie).
Alla luce di queste considerazioni, l’orientamento si delinea quale attività di valutazione del tuo profilo e analisi del potenziale, volta ad individuare le tue caratteristiche psicoattitudinali.Per realizzare questo lavoro esistono test (che, per mantenere i requisiti di validità e attendibilità, devono essere somministrati da professionisti, come del resto la maggior parte degli strumenti diagnostici), utili a rilevare le dimensioni più significative della tua personalità in ambito organizzativo e lavorativo come ad esempio:
- Socialità
- Leadership
- Innovatività
- Ordine
- Autonomia
- Orientamento al successo
Il processo diagnostico di Orientamento indaga la personalità del “candidato” su alcune grandi dimensioni, come ad esempio: estroversione, apertura mentale, gradevolezza, stabilità emotiva, coscienziosità.
I risultati ottenuti sulle singole dimensioni permettono di valutare oggettivamente i tratti di personalità considerati; ad esempio, se possiedi un indice elevato di estroversione, se ne deduce che sei una persona socievole, loquace, che sa interagire positivamente nei gruppi di lavoro e potrai orientarti verso carriere di lavoro in cui queste abilità sono maggiormente richieste.
In conclusione, intraprendere il “viaggio” verso il lavoro con la bussola e gli strumenti che le attività di orientamento offrono, ti aiuterà ad avere maggiore consapevolezza di te, di quello che desideri dal mondo del lavoro (il tuo progetto professionale – ma ne parleremo in un prossimo articolo!-), di ciò che puoi offrire in termini di potenzialità e talento e di ciò che devi ancora acquisire in termini di conoscenze e competenze per arrivare ai tuoi obiettivi professionali!
Ed ecco perché il processo di selezione dei Master AFORISMA inizia con le attività di Orientamento come “faro” e strumento che potrà guidarti nel fare scelte e prendere decisioni consapevoli per raggiungere l’obiettivo LAVORO.
Riprendendo una famosa massima di Seneca, “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.